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Bonus straordinario: gravi disequità - DENUNCIA
venerdì 19 dicembre 2008

Il “Bonus straordinario per famiglie, lavoratori pensionati e non autosufficienza” previsto dal decreto-legge 185/2008, contrariamente a quanto enfatizzato dalle comunicazioni del Governo è foriero di gravi disequità fra cittadini italiani con uguali bisogni.

Come ben ha rilevato il sito HandyLex.org  nelle sue puntuali schede informative, dal bonus rimangono escluse molte persone pur a bassissima disponibilità economica. Alle ambiguità del testo normativo approvato dal Governo, si aggiungono le indicazioni restrittive che l’Agenzia delle Entrate ha già diramato unitamente ai moduli per la richiesta del bonus.

Qualche esempio. Sono esclusi:

- i disabili gravi “single” che abbiano un qualsiasi reddito da lavoro o assimilato;

- i disabili gravi “single” che siano titolari di pensione (non da invalidità civile) superiore ai 15.000 euro l’anno;

- i contribuenti che abbiano a carico un coniuge o altri parenti (diversi dai figli) pur con handicap ed un reddito complessivo superiore ai 22 mila euro annui;

- i lavoratori autonomi, indipendentemente dal reddito, dalla composizione del nucleo e dalla presenza di un figlio a carico con handicap grave.

 

Altra disequità riguarda gli importi del bonus. Si è detto che il bonus può arrivare a 1.000 euro nel caso sia presente nel nucleo una persona disabile, anche se il reddito arriva a 35.000 euro.

Purtroppo questa informazione è smentita dalle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate che testualmente precisa: “euro 1.000,00 per il nucleo familiare in cui vi siano figli a carico del richiedente portatori di handicap ai sensi dell’art. 3 comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro 35.000,00”.

Pertanto, nel caso in cui la persona disabile sia lo stesso richiedente, oppure il coniuge o un altro familiare a carico diverso dal figlio, la maggiorazione non viene riconosciuta. Spetta solo nel caso il disabile sia il figlio a carico.

 

A fronte di queste evidenti discriminazioni, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap sta intervenendo con vibrate proteste presso i Ministeri competenti e presso i parlamentari che saranno chiamati a convertire in legge il decreto.

Le richieste della FISH sono volte a rimuovere quei “codicilli” che impediscono l’erogazione del bonus a persone che ne abbiano particolare necessità e che oggi sono esclusi immotivatamente dal beneficio.

Gli spazi di manovra politica e l’attenzione ai disabili non sono dei migliori, ma la FISH non può rinunciare ad ogni tentativo praticabile di convincimento.

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