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I rappresentati della Faip hanno incontrato lo scorso 12 Settembre i dirigenti regionali e le istituzioni competenti, per pianificare un percorso che potrebbe portare alla prossima apertura della prima USU a sud di Roma.
La situazione delle Persone con lesione al midollo spinale che vivono nella regione Puglia è estremamente difficile, sia per la mancanza di strutture adeguate a rispondere ai bisogni sanitari che per il perdurare dei retaggi culturali, che impediscono alle istituzioni di promuovere e tutelare i diritti di cittadinanza e le pari opportunità di donne e uomini con lesione al midollo spinale.
La Faip, d’intesa con le Associazioni pugliesi aderenti, sostiene iniziative che intendono porre all’attenzione dell’opinione pubblica le gravi difficoltà che le Persone con lesione al midollo spinale subiscono quotidianamente per l’inefficienza e il ritardo nell’istituzione dei servizi dedicati. Nella regione Puglia, come peraltro in tutte le regioni del Sud d’Italia, non esistono strutture adeguate e riconosciute tali dalle normative in materia. Tali strutture sono le USU - Unità Spinali Unipolari.
Si tratta di strutture complesse che sono collocate funzionalmente all’interno di aziende ospedaliere o di ospedali di aziende territoriali, sedi di DEA di secondo livello, come previsto dalle Linee Guida del Ministero della Sanità (maggio 1998). Nelle USU, riconosciute sul piano internazionale come strutture di alta specialità e deputate al trattamento complessivo dei bisogni delle Persone con lesione al midollo spinale di origine traumatica e non, l’approccio diagnostico, terapeutico, riabilitativo e assistenziale valorizza la multiprofessionilità e la multidisciplinarietà in una prospettiva spazio-temporale che risponde alla centralità dei molteplici bisogni della Persona con lesione al midollo spinale.
Tale convinzione scaturisce dalla constatazione che le persone con lesione al midollo spinale sono sottoposte ad un trattamento frammentario e scoordinato di vari servizi (rianimazione, ortopedia, neurochirurgia, urologia, fisiatria), ubicati in diverse strutture ospedaliere, distanti anche chilometri.
La necessità e l’urgenza di realizzare un’Unità complessa di USU in Puglia è stata rappresentata all’Assessore regionale alle Politiche Sanitarie, Dott. Alberto Tedesco, e al Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera di Bari, Dott. Vitangelo Dattoli, dal Presidente della F.A.I.P., Cav. Raffaele Goretti e dal Vice Presidente, Avv. Vincenzo Falabella negli incontri tenutosi giorno 12 settembre 2008.
In tali sedi, i rappresentanti delle istituzioni hanno mostrato interesse, sensibilità e disponibilità e hanno fornito risposte positive alle proposte della Federazione, di seguito riassunte:
- Costituzione di un tavolo di lavoro regionale volto a delineare le necessità organizzative e funzionali del Servizio da istituire all’interno della rete dei Servizi dedicati;
- Definizione condivisa del modello organizzativo dell’Unità complessa USU (Linee Guida 1998 e Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2004);
- Definizione della tempistica in merito all’apertura del Servizio e costituzione di un nucleo di coordinamento a cui è assegnato il compito di creare un’equipe multidisciplinare, che elabori protocolli assistenziali e riabilitativi da condividere anche con la F.A.I.P. e le Associazioni pugliesi.
La Faip e le Associazioni pugliesi aderenti, che si sono riunite al termine degli incontri istituzionali, esprimono soddisfazione per gli impegni assunti dall’Assessore regionale e dal Direttore Generale e si danno appuntamento alla fine di ottobre per la valutazione del progetto elaborato dall’Azienda ospedaliera di Bari avente come obiettivo l’apertura dell’USU.
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