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Tre milioni di pazienti in tutto il mondo, mezzo milione in Europa e più di cinquantamila in Italia, con il picco della diffusione in Sardegna: sono gli ultimi numeri della sclerosi multipla, una malattia infiammatoria cronica che colpisce il sistema nervoso centrale ed è tra i disturbi neurologici più diffusi tra i giovani adulti, nonché la principale causa neurologica di disabilità. I sintomi, numerosi e diversi, sono tutti conseguenza del processo degenerativo della mielina, sostanza che riveste i nervi permettendo la rapida trasmissione degli impulsi nervosi: le informazioni a livello celebrale sono normalmente trasmesse a una velocità di 100 m/s, mentre in un soggetto affetto da sclerosi multipla la velocità si riduce fino a 5 m/s, il che compromette seriamente la capacità reattiva del paziente.
Nonostante i numerosi studi condotti in questi anni, ad oggi non è ancora possibile individuare un unico fattore scatenante per la sclerosi multipla. Solitamente si manifesta tra i 14 e i 40 anni, con un picco verso i 30 anni, mentre è poco frequente tra gli over-50. È stata osservata un’incidenza maggiore negli uomini rispetto alle donne, oltre che una più alta percentuale della malattia in paesi a clima equatoriale e nelle zone calde in generale. Questo dato fa pensare all’influenza di fattori ambientali ancora sconosciuti che contribuirebbero all’insorgenza della sclerosi multipla indipendentemente dalla razza. Anche la componente genetica è oggetto di studio: si ritiene, infatti, che fattori ereditari favoriscano lo sviluppo della malattia.
Complessa risulta la sintomatologia: la vista viene immediatamente colpita con offuscamento e visione doppia. Anche la coordinazione risente dell’avanzare della malattia: tremori e perdita dell’equilibrio sono disturbi molto frequenti, spesso accompagnati da nausea e vomito. La perdita del tono muscolare e della forza nelle gambe può invece comportare rigidità e a volte paralisi, associate a dolori e conseguente perdita di sensibilità e tatto.
Anche le funzioni cognitive sono, inevitabilmente, colpite: si passa da disturbi della parola fino alla sua perdita totale; perdita dell’attenzione e della concentrazione e con l’avanzare della malattia è possibile che si presentino disturbi dell’umore e cambi di personalità.
Ma si può combattere o prevenire l’insorgere della malattia? La parola-chiave è diagnosi precoce: agire tempestivamente sulla malattia al primo manifestarsi dei sintomi permette di ridurre del 40% la progressione della patologia, con una diminuzione dei costi del 50% circa.
Nonostante i numeri sembrino allarmanti, la sclerosi multipla oggi è una realtà con la quale si può riuscire a convivere grazie all’assistenza domiciliare e alle terapie offerte da numerose associazioni e centri di eccellenza presenti sul territorio nazionale, come quello di Bari, che conta oltre 3.500 pazienti seguiti e rappresenta un fiore all’occhiello della sanità italiana, grazie anche alle attività di ricerca che vi si svolgono, nella speranza di una cura definitiva.
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