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Quindici milioni di euro in arrivo per la terza edizione degli assegni di cura. Lo scorso anno erano stati erogati ai comuni 30 milioni di euro, relativi a due annualità per finanziare questa misura che va a supportare il potenziamento della rete delle prestazioni domiciliari per le persone non autosufficienti, mediante il sostegno economico diretto alle famiglie che assumono il relativo carico del lavoro di cura. Il carico di cura supportato con gli assegni di cura è complementare alle prestazioni domiciliari sociosanitarie, mediche e infermieristiche che dovranno invece essere assicurate da Comuni associati in ambiti territoriali e dai distretti sociosanitari, nel rispetto della programmazione regionale già espressa con il Piano regionale per le non autosufficienze (Del. G.R. n. 1984/2008), con il Piano Regionale di salute (l.r. n. 23/2008) e in corso di ulteriore definizione con il II Piano Regionale Politiche sociali 2009-2011. Nella prima sperimentazione sono state circa quattromila le persone che hanno beneficiato sul territorio regionale di contributi fino ad un massimo di 500
euro mensili e di 6.000 euro annuali. Nuove soprattutto le modalità operative. A partire dai prossimi giorni le strutture tecniche dell’assessorato regionale alla solidarietà sociale predisporranno il bando regionale, mentre sono in corso le attività volte all’allestimento della piattaforma informatica e delle procedure connesse alla efficiente gestione delle domande di assegno di cura formulate da parte degli aventi diritto, tale da favorire la maggiore sinergia e collaborazione tra strutture regionali e uffici dei servizi sociali dei Comuni associati in ambito territoriale.
“Siamo in una nuova fase – commenta l’assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile – stiamo consolidando quegli strumenti che abbiamo testato e stiamo affinando le procedure per far sì che i benefici giungano effettivamente a quelle persone che sono in stato di bisogno”. Le quattromila famiglie dello scorso anno – continua l’assessore – non sono solo un numero considerevole di pugliesi in condizioni di non autosufficienza, rappresentano un impegno preciso per chi amministra, di portare, con i mezzi di cui si dispone, un supporto e un sostegno concreto per lo svolgimento di una vita dignitosa”.